Sabato 8 marzo una piccola rappresentanza del CAV Ambrosiano si è recata a Roma in occasione del Giubileo della Speranza, per partecipare a una delle giornate del volontariato, e ricordare il 50°anniversario della nascita del Movimento per la Vita e del primo Centro di Aiuto alla Vita.
Sorto a Firenze nel 1975 dall’intuizione di Carlo Casini, spinto dal desiderio di tutelare la preziosità della vita umana fin dal suo concepimento, il Movimento per la Vita si sviluppa negli anni con i Centri di Aiuto alla Vita, le Case di Accoglienza, Progetto Gemma e le Culle per la Vita.
All’inizio del “Percorso del Pellegrino” ci siamo trovati alle 7,30 in Piazza Pia per incamminarci verso la Porta Santa della Basilica di S. Pietro: una moltitudine di persone di tutte le età provenienti non solo dalle varie regioni italiane, ma anche da altri stati europei ed extraeuropei.
Il programma prevedeva l’udienza con Papa Francesco, ma per motivi di salute non è stato possibile; la sua vicinanza si è espressa comunque con un suo caloroso messaggio.
Prima della S. Messa in Basilica, ha parlato la Presidente del Movimento per la Vita, figlia di Carlo Casini, Marina, che porta avanti il progetto del padre dopo la sua scomparsa, ricordandone il suo pensiero.
C’è bisogno di accoglienza, ascolto, condivisione, amicizia – queste sono le parole chiave del discorso di Marina Casini – perché le difficoltà della vita non si superano sopprimendola ma aiutando a superare gli ostacoli.
Mediante la diffusione dei CAV ci si è avvicinati alle fragilità umane per dare speranza, gli oltre 270.000 bambini nati ne sono la testimonianza.
Grande emozione sentire le parole del Papa lette dal Cardinale Parolin, con le quali ci incoraggiava a portare avanti la tutela sociale e l’accoglienza umana in ogni sua fase per costruire la civiltà dell’amore. Perché la vita è sacra, creata per un destino grande. Scrive il Papa
“Continuate a scommettere sulle donne, sulla loro capacità di accoglienza, di generosità e di coraggio. Le donne devono poter contare sul sostegno dell’intera comunità civile ed ecclesiale, e i Centri di Aiuto alla Vita possono diventare un punto di riferimento per tutti. Vi ringrazio per le pagine di speranza e di tenerezza che aiutate a scrivere nel libro della storia e che rimangono incancellabili: portano e porteranno tanti frutti.”
Terminato questo momento il Cardinale ha camminato tra i fedeli oltre le transenne salutando e benedicendo, soprattutto fermandosi vicino alle famiglie con i bambini, con un sorriso pieno di tenerezza.
Le parole ascoltate in questa giornata, non rimangano solo un’emozione passeggera, ma siano una motivazione, una speranza, una guida per noi, un desiderio di essere testimoni credibili della bellezza della vita per chi incontriamo, una solidarietà tra i volontari e un richiamo alla nostra unità tesa a un bene comune.