Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.                                                  

Pensare alla ricorrenza del Natale in questo periodo buio per il mondo e per l’umanità, diventa difficile. In questo momento in cui sto scrivendo gli auguri per i nostri sostenitori e le nostre sostenitrici, per le volontarie e volontari, per tutte le persone di buona volontà che ci seguono e ci aiutano nella quotidianità, mi viene in mente solo la frase del Vangelo di Luca. “Non c’era posto per loro nell’albergo”. Qualsiasi sia il significato di quella frase, che deve essere collocata nel contesto storico e politico del momento, ci viene da riflettere rispetto al messaggio che ci arriva oggi, in questo Natale.

Non c’era posto rimanda ad una dimensione di chiusura, di non accoglienza, di non ascolto. Se leggiamo gli eventi di questi ultimi periodi troviamo una conferma di questa condizione, negli echi di guerra, nei femminicidi, nell’abbandono di minori, nell’uccisione di piccoli appena nati.     Queste considerazioni non devono essere per noi motivo di sconforto. Anzi. Devono ancora di più condurci alla consapevolezza della necessità di essere presenti, accoglienti, vicini a chi è in difficoltà, a chi è nel dubbio, a chi non riesce a farcela, a chi è vicino a Gesù, avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia.

In questo prossimo Natale non sappiamo come sarà il mondo, rivolgeremo però gli occhi verso la “luce del figlio primogenito” di Maria, Madre di Dio e Madre nostra.

Che la Luce del Natale di Gesù illumini le vostre famiglie, riempia i vostri cuori di gioia e di forza per continuare la testimonianza e l’azione concreta e quotidiana verso le donne e la vita nascente. Che il Natale di Gesù possa ricolmare i cuori di Amore, l’unica medicina che può salvare il mondo intero.

Auguri di un Santo Natale luminoso e sereno.

Giuseppe Del Giudice